Ci sono albi illustrati che sono veri e propri viaggi dentro LA STORIA.
E’ uscito da pochi mesi un albo che ci proietta non solo in un mondo parallelo esistito realmente più di 150 anni fa ma ci fa entrare nelle genesi di una narrazione che ha fatto la differenza, che ha riempito le Case sull’Albo di intere generazioni di adulti e bambini e che, non a caso, ha vinto il Nobel per la letteratura nel 1907.
Nel 1894 esisteva un bambino in Inghilterra che per rendere più sopportabile la mancanza della terra di nascita e della sua famiglia lontana si rifugia nella lettura che in un certo senso gli salva la vita.
“…stava imparando a leggere e scrivere e le parole sulle pagine raccontavano storie meravigliose, capaci di curare ogni maliconia. Nella prima lettera spedita a casa non scrisse nulla sui compagni. Non scrisse che era triste. Che loro e l’India gli mancavano tanto. Scrisse solo: “Mandami libri da leggere, mamma! Ora sono capace.” “.
Credo che questa ultima frase racchiuda tutta la forza che sta nella missione della Casa dell’Albo: essere capace di leggere perché lettori non si nasce, si diventa e richiede una vera e propria capacità che va nutrita, esplorata e supportata.
Quanti di noi hanno trovato nella lettura un momento di assoluta pace ed evasione, un momento di raccoglimento quasi sacro che spesso ci ha davvero messo in salvo.

Il bambino della nostra storia porta il nome di un lago, una nome che racchiude in 7 lettere un pezzo di storia delle letteratura per l’infanzia e questo albo lo celebra con un che di suggestivo e infatti, non a caso, alcuni passaggi narrativi sono scritti in versi brevi che vanno a capo, come fosse una poesia.
“Con naso occhi bocca ogni giorno, di mattino presto, al mercato della frutta gustava il sapore dell’India. Era la sua casa, la sua vita”

La famosa iconografia dell’orso e la pantera, del serpente e la scimmia, del branco e del bambino-lupo nasce da un’assenza, da un vuoto, da un ricordo, da un bisogno: tutto colmato dalla lettura. Le emozioni del protagonista le abbiamo sicuramente provate anche noi ma più di tutti le conoscono bene tanti dei bambini delle nostre scuole, paesi e città.
“anni bellissimi quei suoi primi. Ma all’arrivo dei sei anni tutto cambiò. All’inizio fu un grande battello a ruote. Poi un treno per attraversare il deserto. Stava allontanandosi dal magico mondo della sua infanzia.”

RUDYARD non è solo il grande autore dei due Libri della giungla, RUDYARD è anche lo stanzino buio dove si rifugiava a leggere rendendolo quasi cieco prima e il bambino con gli occhiali dopo, RUDYARD è la sua India, RUDYARD è la difficoltà degli anni in Inghilterra da solo.
Alcuni bambini di oggi non avranno le risorse di RUDYARD e tocca a noi dargli la possibilità di trovare un rifugio sicuro per sognare, ricordare e immaginare, anche con la lettura…sarà bellissimo alimentare la nascita dei loro personaggi immaginari che li aiuteranno nella vita: i loro Mowgli, Bagheera, Baloo, Shere Khan, Akela, Kaa, Raksha…
E non dovremmo mai mettere in dubbio che anche i nostri bambini possano diventare un giorno un premio Nobel, di ciò che vorranno.
“Da quel giorno sarebbe stato un bambini felice. Il bambino con gli occhiali. Sei anni erano passati. Lui, che aveva imparato a sognar leggendo, scriverà…”

Tutte le illustrazioni e le immagini sono prese dall’Albo illustrato di Cinzia Ghigliano, RUDYARD, Il bambino con gli occhiali, Edito Orecchio Acerbo