Questa è la storia di un regalo e di due amiche che quando pensano al mondo dell’infanzia si ritrovano praticamente sempre a guardare nella stessa direzione.

Capirai, direte voi…e invece vi assicuro che non è facile riuscire a trovare qualcuno con cui si ha un’affinità elettiva riguardante l’approccio nei confronti dell’universo “bambino”.
La passione per gli albi illustrati ci unisce e ci scambiamo libri e opinioni come stessimo commentando l’ultima puntata della nostra serie preferita.
A me i social stanno stretti per questo, profili interessanti e ben curati ce ne sono tanti con cui è bello ogni tanto scambiarsi impressioni, convinzioni o scoprire storie che non si conoscono.
Ma volete mettere il legame che si può creare con una persona reale. Infatti non credo diventerò mai un’ “influencer”, non aspiro a esserlo, non ne ho il tempo e poi sono fuori dal giro dei post del respost con annessi complimenti e suggerimenti di “FOLLOW”.

E vogliamo parlare delle persone che prima ti seguono e poi non ti seguono più? Mi fanno sorridere e mi chiedo…ma socialmente cosa spinge questo bisogno?
Per questo preferisco lo scambio reale, la mia amica quando ci guardiamo negli occhi non può cancellarmi con un UNFOLLOW!
E allora perché hai una pagina Instagram e Facebook, direte voi? Perché se riuscissi anche solo a far interessare un genitore, un insegnante, un passante, un bambino, una persona qualunque al mondo della lettura degli albi illustrati tutto questo avrà avuto senso e continuerà ad averne.
Perché è chiaro che la vita reale è fuori non solo dai social, ma anche da tutti i libri che leggiamo. Ma a differenza di uno schermo una storia può unire più di quello che pensiamo.
E il regalo che ho ricevuto per me parla proprio di questo: un albo che ti entra così tanto negli occhi che non vedi l’ora di uscire a comprare quelle ciliegie o di andare alla ricerca di quell’albero e di quei uccellini, soprattutto dopo un anno così…

E allora voglio dire GRAZIE alla mia amica e vi lascio con le sue parole, mi perdonerà se rendo pubblico un pezzettino del suo biglietto…ma è troppo bello e sono certa che queste parole serviranno a tanti:
““Un libro per tornare a “viaggiare” e “per ricordarci quanto tutto è necessario alla vita: sia le fasi più rigogliose, sia quelle in cui, per rinnovarsi, è previsto un arresto, un lungo riposo spoglio, solo apparentemente inerme, ma sempre portatore di nuova vita.”
Vi auguro di avere anche voi una persona che vi fa venire voglia di spegnere il PC, annullare i social dalla testa, chiudere il libro che state leggendo per correre fuori a cercarla e portarla con voi a raccogliere le ciliegie dagli alberi.
Un gusto buono, saporito che riempie e rallegra.
Il Ciliegio Myung-Ye Moon Edito Fatatrac
