Come lo sai? Una semplice domanda che possiamo porre ai nostri bambini e bambine senza generare già al suo interno la risposta. Ho letto un saggio che mi ha aperto infinite possibilità di approccio alla lettura con l’infanzia e mi ha fatto riflettere su quante volte poniamo domande che già contengono pareri e opinioni o idee dell’adulto.
Il lettore infinito di Aidan Chambers, edito Equilibri, presenta un approccio molto conosciuto nel mondo anglosassone con il termine “TELL ME”, “DIMMI”: non si tratta di un metodo fatto di regole rigide e scritte, ma un punto di partenza per sviluppare e stimolare una conversazione sui libri che leggiamo in classe o a casa. Questo approccio nasce dagli studi di un accademico e critico letterario tedesco, Wolfgang Iser, che ha studiato per anni il rapporto “lettore-testo”. La mia intenzione non è tediare gli abitanti della casa sull’Albo con basi teoriche ma provare a trasmettere un approccio che nel mio lavoro di insegnante sto sperimentando in prima persona e mi sta regalando momenti di conversazione in classe sempre più ricchi di spunti per le Case sull’Albo dei bambini e bambine.
La base di tutto sta nel vedere la lettura, in classe e a casa, come vera e propria attività sociale attraverso due importanti punti di partenza: LA CONDIVISIONE E LA CONVERSAZIONE.
Il nostro ruolo di educatori e genitori è quello di portare i bambini a sviluppare la loro innata capacità di porsi domande, di essere curiosi, di confrontarsi, relazionarsi. E la lettura di un albo illustrato può darci infinite possibilità per farlo. Aidan Chambers ci insegna che il dialogo è parte fondamentale delle nostre vite “perché la maggior parte di noi non conosce ciò che pensa fino a quando non lo esprime ad alta voce”.
Allora proviamo a trasformare una “conversazione informale” sui libri che leggiamo in una “conversazione formale” seguendo semplici modalità di conversazione che presuppongo l’ascolto e l’assenza di obiettivi finali. Questo significa che io parlo di quel libro letto in classe con i bambini e le bambine per creare connessioni e sviluppare il senso critico di ognuno di loro. Perché quello che mi ha insegnato Chambers è che anche un bambino di 4 anni ha il suo senso critico sulla storia letta ed è giusto che io adulto gli permetta di scoprirlo e di farlo suo.
Solo il confronto permetterà alla capacità critica dei bambini di venire fuori. Come? Attraverso le loro esperienze personali che metteranno dentro alla storia, attraverso la loro memoria e attraverso le domande che l’adulto porrà loro.
Partiamo innanzitutto dall’eliminare la domanda PERCHE’? dalle conversazioni con i bambini. E’ una parola che spaventa, spiazza, il bambino si trova di fronte un mondo infinito che non sa gestire. Trasformiamo invece a domanda “Perché?” in un accogliente e semplice “DIMMI”. Finiamo una lettura e proviamo a partire da cosa è piaciuto di più: “GIULIO, COSA TI E’ PIACIUTO DI PIU’ DI QUESTA STORIA, DIMMI?” E se un bambino tira fuori qualcosa di particolare che vogliamo provare a sviluppare con tutta la classe proviamo a usare la domanda “COME LO SAI?” anziché la frase “CHE COSA SIGNIFICA?”, molto più complicata da sviluppare.
Da queste basi Chambers ci regala una serie di domande da utilizzare come suggerimento e non come schema rigido da seguire. Concludo con un breve estratto di questo prezioso saggio augurando a insegnati e genitori di scoprire il piacere delle “conversazioni formali” con i propri bambini:
“L’insegnante inizia incoraggiando i lettori a parlare di ciò che è ovvio, a dire quello che non sapevano di sapere. Questo percorso, a sua volta, li porta a una nuova comprensione del testo, a cui nessuno di loro era arrivato precedentemente e singolarmente”
Aidan Chambers Il lettore infinito, Educare alla lettura tra ragioni e emozioni. Edito Equilibri
Un ringraziamento alle Galline Volanti, associazione di promozione sociale che stimo tantissimo e che mi ha dato la possibilità di partecipare a Ornitottero, gruppo di studio sui saggi di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza.