Bottoni d’argento

“Alle 9.59 di un giovedì mattina Giulia disegnò un’anatra. Cappello, cilindro, bastone da passeggio e stivali di morbidissima pelle. Sugli stivali mise dei bottoni d’argento: uno… due…

Il pennarello di Giulia indugiò a mezz’aria prima di posarsi sul foglio per l’ultimo bottone”

Bob Graham, Bottoni d’argento, Giralangolo editore

“Suo fratello Leo si alzò lentamente in piedi. Barcollò, si accigliò, si sbilanciò in avanti… e fece il suo primo passo.”

“In quel momento la mamma di Leo suonava Fra Martino Campanaro.”

Da questo momento accadranno alle 9.59 di quel giovedì un sacco di altre cose. Se fossi un albo sarei questo, Bottoni d’argento. E’ con questa storia che domani vorrei augurare buon anno ai bambini e alle bambine della classe dove lavoro. Non dico nella “mia” classe perché nel nostro lavoro il possessivo non dovrebbe esistere. La classe fa parte di una scuola inserita nel quartiere di una città che fa parte di una comunità ancora più grande e così via…e mi sento di dire che ognuno di noi quando varca il cancello della scuola entra in un piccolo pezzo di mondo, nel vero senso della parola. E di quel piccolo mondo ne è responsabile per qualche ora. Ogni giorno.

Nella classe X della scuola Y accadono cose che non dipendono dalle insegnanti che ci lavorano ma da quello che loro, intenzionalmente e non, trasmettono alla classe attraverso relazioni, attività, giochi, letture. Mentre noi facciamo questo, fuori dalle pareti sicure della scuola accadono altre milioni di azioni e situazioni che si intrecceranno con il vissuto di bambini e adulti che dalla classe ogni giorno si portano a casa, e viceversa.

Questo albo, per me, rappresenta perfettamente quello che dovremmo ricordare quando crediamo che il nostro angolo di vita sia l’unico nel mondo. L’autore di questo albo ci mostra, con tanta poesia, delle prospettive di vita diverse. Si parte proprio da un cambio di visione della stanza dove alle 9.59 di un normale giovedì accadono due precise azioni.

Quella stanza ci viene mostrata da angolazioni diverse e sta qui per me il significato di tutto. Da lì lo sguardo si sposta, prima dalla strada del quartiere, poi entra nei negozi, poi si allarga sempre di più, arriva in alto nel cielo, scende in un parco, si sposta verso il mare ed entra anche in una sala parto. I personaggi che si intrecciano a distanza con i protagonisti della storia, sono reali, fanno parte di noi, ogni giorno, anche se non li vediamo. Con i vostri bambini potrete giocare a cercare nelle immagini che mostrano i luoghi dall’alto, le azioni che poi scopriranno nel dettaglio successivo, tornando indietro con le pagine.

E cosa c’è di più bello che provare a insegnare ai bambini che per ogni piccola frustrazione o vittoria, o per ogni momento noioso o divertente possono esisterne altri mille, tutti diversi. Se noi adulti per primi non capiamo che mentre ci arrabbiamo e affanniamo a proteggere il nostro piccolo pezzo di mondo non vediamo cosa succede intorno a noi, come possiamo aiutare l’infanzia, di cui siamo tutti responsabili, ad allargare lo sguardo oltre le nostre finestre?

“La luce del sole dell’intera città si riversò nella stanza attraversò la finestra e l’orologio in cucina segnò le dieci.”

Bob Graham, Bottoni d’argento, Giralangolo editore

In quel minuto che separa Anita dal suo bottone d’argento e Leo dalla sua mamma accadono cose. Tantissime cose che vale la pena provare a immaginare, ogni giorno.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...