Di qualità e immaginazione

“La qualità della vita, almeno per gli aspetti che possiamo determinare, è basata prevalentemente sulla qualità del lavoro svolto da ognuno di noi”.  Scriveva così il designer Enzo Mari e se lo diceva lui aveva particolarmente senso, perché di qualità ne ha messa tanta nelle sue creazioni.

E noi nel nostro piccolo cosa possiamo fare? Io voglio fare come Adrian, distinguermi dal grigio e già conosciuto mondo di chi non ha più immaginazione. Voglio credere che il mio lavoro possa andare oltre alle piccole discussioni di piccole menti e trovare nei bambini l’ispirazione per produrre qualità.

Il cavallo di Adrian, Mary Campbell e Corinna Luyken Edito Fatatrac

La qualità del lavoro svolto da ognuno di noi dovrebbe sempre andare oltre alle scarpe rotte, le case piccole, i banchi disordinati e dovremmo trovare il coraggio per una volta di svoltare a destra e non a sinistra, lungo il percorso abituale sempre uguale e sicuro.

“Perchè andiamo da questa parte?” A Bull è piaciuto, ma a me no
Adrian Cox non riesce a prendersi cura nemmeno del proprio banco.

Si legga bene, Enzo Mari parla di qualità della vita e qualità del lavoro insieme…sono imprescindibili…e allora perché tante persone preferiscono dire che il cavallo di Adrian non esiste e farlo anche in modo plateale?

Quante Chloe siamo destinati a incontrare nel nostro cammino?

“Sta dicendo una bugia! Adrian Cox non ha un cavallo!”

La Casa sull’Albo nasce per me innanzitutto, ma anche per chi come me crede davvero all’esistenza del magnifico cavallo di Adrian “dal manto bianco, la criniera dorata e gli occhi più grandi e più castani di qualunque altro cavallo al mondo.”

L’immaginazione va curata e quando leggiamo un albo  ai nostri bambini cosa stiamo facendo se non spezzare la realtà a cui siamo sempre così ancorati?

La qualità e l’immaginazione non sono così distanti: per stimolare la fantasia tutti dobbiamo fare la nostra parte senza sminuire o banalizzare le idee altrui, di adulti e bambini.

E alla fine l’ha capito anche Chloe “che Adrian Cox possedeva davvero il cavallo più bello del mondo.”

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